Beppe Grillo parte dal Regno Unito con uno straordinario (in)successo

9 02 2010

(articolo originariamente pubblicato su ItaliaChiamaItalia)

Beppe Grillo parte dal Regno Unito con uno straordinario (in)successo

Al bagno di folla di chi crede nel nuovo Profeta della umorpolitica italiana è corrisposto il più classico dei silenzi assordanti su giornali e TV locali
di Maurizio Morabito

Che rumore fa un albero quando cade in un bosco, se non c’e’ nessuno ad ascoltare? Una vecchia e probabilmente irrisolta annosa questione filosofica, a cui alcuni rispondono che in realta’ qualcuno ad ascoltare c’e’, per esempio gli alberi accanto. Al che ci si puo’ chiedere: ma a noi cosa importa cosa ascoltino gli alberi accanto?

Immediata un’analogia fra quanto sopra e lo straordinario insuccesso (nonostante quanto riportato in Italia) della visita di Beppe Grillo nel Regno Unito, a Oxford e Londra, dove al bagno di folla di chi crede nel nuovo Profeta della umorpolitica italiana e’ corrisposto il piu’ classico dei silenzi assordanti su giornali e TV locali. E questo nonostante avesse spacciato il suo viaggio come “una missione per spiegare che tipo di Italia è diventata questa, come ci conoscono all’estero e che misure debbono prendere”.

Altro che “sputtanamento” dell’Italia… Forse e’ difficile spiegare qualcosa a degli stranieri, quando non se ne parla neanche la lingua (tutti gli interventi di Grillo sono stati rigorosamente in italiano). Forse chi non conosce le lingue straniere, dovrebbe piu’ saggiamente stare a casa invece di atteggiarsi a paladino dell’informazione europea. Grillo (che del tour nel Regno ha fatto una menzione minimissima ad oggi sul suo blog), continuera’ adesso in altre nazioni europee, e speriamo per lui che mastichi un minimo di Français o Deutsch.

Speriamo anche che non ci abbia nemmeno provato, Beppe Grillo, a stabilire una linea di contatto con i media britannici. Speriamo cioe’ che quando scriveva “Vado in questi posti, dall’Inghilterra alla Francia, mi sposterò in Germania, a portare un antidoto…a questo virus immondo”, Grillo stesse dicendo il falso sapendo di mentire, perche’ altrimenti e’ stato un disastro colossale. Sembra che in assenza di agiografi (di cui, in Italia, ne ha a bizzeffe), Grillo non lo abbia calcolato quasi nessuno (che fara’ adesso, si lamentera’ della tirannia mediatica di Berlusconi a livello europeo???).

Neanche il sito della London School of Economics ha ritenuto necessario pubblicizzare il video della serata con Grillo…a tutt’oggi, esistono solo due riferimenti al viaggio di Grillo in inglese non scritti da italiani: un articolo sul periodico di intrattenimento e spettacoli TimeOut, e un blog scritto da John Lloyd, noto giornalista e organizzatore dell’incontro a Oxford. Solo che pochissimi anzi nessuno leggera’ TimeOut per crearsi un’opinione politica di alcun tipo (sarebbe come cercare di informarsi del dibattito parlamentare dalle pagine di “Sorrisi&Canzoni TV”). E. John Lloyd ha pubblicato una mezza stroncatura, affermando che: (1) Grillo e’ un demagogo (nel senso peggiorativo del termine); (2) Grillo ha avuto molto successo nel costruire il suo network di consenso, ma non e’ riuscito a danneggiare in maniera sostanziale il Governo Berlusconi; (3) Grillo e’ un gran attore di commedie, e se il suo umorismo e’ divertente, ancora non si sa quanto possa contribuire alla democrazia e al buongoverno.

Che e’ venuto a fare dunque Beppe Grillo a Londra e Oxford? Probabilmente a fare un po’ di “autofinanziamento”, e a “predicare ai convertiti”, come si dice in English. Alla fine della fiera, gli unici effetti tangibili di cotanta agitazione sono stati infatti i biglietti venduti, e il rincuorare le truppe grilline: la squadra dei fedelissimi ha infatti pensato di accogliere l’Idolo con la simpatica trovata di acquistare elmetti, ovviamente solo per stabilire la solidita’ della loro militanza e non per eventuali sogni di natura paramilitare.

Non meravigliamoci se il prossimo acquisto comprenda un assortimento di “manganelli per grillo”. Come disse quel comico con la “G” (Greggio, non Grillo), “So’ ragassi…”.





Giocando all’Apocalisse – A Londra, un nuovo episodio di odioamore per il Presidente Berlusconi

21 01 2010

Si e’ consumato il 19 Gennaio 2010 nella capitale britannica, nei rinomati locali della London School of Economics, il consueto attacco frontale contro il Presidente Silvio Berlusconi. Questa volta l’onore di dire di tutto e di piu’ e’ toccato a Paolo Mancini, Professore presso la Facolta’ di Scienze Politiche a Perugia e attualmente ospite all’Universita’ di Oxford grazie alla Fondazione Monte dei Paschi. E come capita sempre (a parte rarissime eccezioni come il dibattito a Oxford lo scorso ottobre), al Relatore e’ stata data ampia opportunita’ di esprimersi senza il patema d’animo di un interlocutore accanto a se’ sul palco.

A chi giovino questi monologhi, prediche ai convertiti antiberlusconiani necessariamente prive di contenuti che siano nuovi o interessanti, non e’ dato sapere.

Il titolo stesso dell’incontro non lasciava dubbi: “Al di là del ‘Senso Comune’ di Berlusconi. Un nuovo modello di politica per il 21 ° secolo”. Quale sarebbe questo nuovo modello? Nientepopodimeno che “un segnale della fine delle forme della politica che caratterizzato gli ultimi due secoli in Europa”. Addirittura: l’avvento di Silvio Berlusconi concluderebbe le esperienze da Giacobini e Sanculotti in poi, piu’ o meno.

E poi dicono che saremmo noi quelli che stravedono per il Presidente del Consiglio.

Secondo Mancini, si tratta di un fenomeno basato intorno alla televisione. Dunque il Silvio nazionale ne sarebbe il fulgido esempio, “in grado di entrare con successo sulla scena politica a causa del suo impero televisivo e dei suoi legami poco chiari con organizzazioni e imprese illegali”. A questo punto e’ partita la straordinaria novita’ di una filippica su mafia, tangenti, malaffari con il condimento della disinformazione (a proposito, in Italia, secondo il Prof Mancini non conoscerebbero poi cosi’ tanto bene internet).

Visto che i rinomati organizzatori non si sono premurati di stabilire alcun dialogo, come PdL del Regno Unito non perdiamo neanche noi tanto tempo a rispondere a una tale teoria di accuse. A rappresentarci fra il pubblico alla LSE, c’erano il Cav. Vincenzo Zaccarini, apprezzato fondatore del primo Coordinamento britannico del PdL e l’imperturbabile Avv. Ilaria Filippi, nostra vice-coordinatrice: i quali, con un certo successo fra il pubblico, hanno fornito l’unico sale alla serata, chiedendo come si potesse dare cosi’ tanta importanza alla televisione, in modo superficiale e semplicistico. Il Prof. Mancini ha dovuto dare ragione, almeno in parte, ai nostri rappresentanti, ammettendo che il Governo Berlusconi rappresenta novita’ importanti, in particolare per quanto riguarda l’efficienza della pubblica amministrazione, l’imprenditoria e il fisco. Alla domanda su quali fossero le basi per ritenere la maggioranza degli Italiani cosi’ stupida da farsi abbindolare dalla televisione, il Prof. Mancini non ha invece dato risposta.

Rimane dunque un mistero come l’autore di svariati libri e lo studioso del “rapporto tra mezzi di comunicazione di massa e politica” finisca con l’appiattirsi sulle solite tiritere. In ultima analisi, a risuonare di piu’ sembrano proprio essere non le lagnanze, quanto l’enorme rispetto (e invidia?) che il Presidente Berlusconi riesce ad evocare in chi si dichiara suo nemico e al tempo stesso arriva praticamente ad idolatrarlo come lo Zeus della politica italiana, il centro cui tutto e tutti orbitano attorno, vincente per natura, ubiquo nella mente degli Italiani e quasi onnipotente.

Insomma, come disse “quel” Caio Valerio…lo odiano, e lo amano. Come possano fare cio’, si chiederanno. Ma sentono che cosi’ avviene, e se ne tormentano.





We Are Ready To Take On All Souvenir-Model Throwers

14 12 2009

The PdL-People of Freedom Group in London is following with deep concerns and horror the aftermath of this evening’s attack, perpetrated in Milan against the Italian Prime Minister, Silvio Berlusconi.

The shocking consequences of such an evil act, and the deep wounds it has caused, leave little doubt about its purpose, i.e. the physical and violent elimination of the democratically elected Leader of our Country. Truly we do not wish to find ourselves in the situation of discovering the attempt on Mr Berlusconi’s life be a consequence of the disarray of Italian political opposition, totally inept and unhealthily centred around personal hatred of Mr Berlusconi; and of years of one-sided reporting about Italy in most of the international media, seemingly wholly hopeless at freeing themselves from undue bias.

Is tonight’s episode a sign of what will be brought upon us by the persistent failure at providing news space to anybody not expressing a profound loathing for Mr Berlusconi? Or are the international newsmedia going to wake up to the danger of being unwitting accomplices of those pushing Italy back to the dark night of political violence?

We wish Mr Berlusconi a speed recovery and an as much as possible serene Christmas holiday season, despite suffering an experience nobody should augur to their worst enemy. We also look forward to find out the attacker is a crazy maniac, acting in perfect isolation and whose actions will be condemned by all: otherwise, to the imbeciles who prefer fear, violence and terrorism to vote and a civil society, we can only say, go ahead, throw your souvenir models at us too. Of that, we will be proud.





E adesso picchiateci tutti…

14 12 2009

Il gruppo del PdL di Londra segue con forte preoccupazione e orrore gli sviluppi dell’attentato contro il Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi, perpetrato questa sera a Milano.

Notiamo con forte dispiacere come l’attentatore sia ingenuamente indicato ancora sui giornali come se si trattasse di un banalissimo “contestatore” nonostante le impressionanti conseguenze del suo gesto e le vistose ferite arrecate, fatti che non lasciano molti dubbi sulla finalita’ e cioe’ l’eliminazione fisica e violenta del Leader democratico del nostro Paese. Davvero non vorremmo a breve scoprire alla fine che quell’atto criminale sia conseguenza della gravissima situazione in cui versa l’opposizione in Italia, politicamente inetta grazie alla malsana personalizzazione dell’odio e che potrebbe, e forse ha gia’ fatto, rigettare l’Italia nel buio della violenza politica.

Ci auguriamo che il Presidente Berlusconi si rimetta prestissimo e contiamo di vedergli trascorrere delle vacanze di Natale serene ai limiti del possibile dopo un’esperienza che non andrebbe augurata al peggior nemico. Ci auguriamo anche che venga scoperto che l’attentatore sia un folle maniaco, che abbia agito in maniera isolata e le cui azioni vengano condannate da tutti ma proprio tutti: perche’ in caso contrario, l’unica cosa che possiamo chiedere agli imbecilli che preferiscono la paura, la violenza e il terrorismo al voto e alla civilta’, e’ di venire anche da noi, e di picchiarci e lanciarci statuette di ogni tipo. Ne saremo orgogliosi.





Comunicato Stampa in occasione della visita del Sindaco di Roma a Londra

11 12 2009

COMUNICATO STAMPA

VISITA NEL REGNO UNITO DEL SINDACO DI ROMA ON. GIANNI ALEMANNO – SODDISFAZIONE DEL POPOLO DELLA LIBERTA’ DI LONDRA

Londra, 10 Dicembre – Il Popolo della Liberta’ di Londra desidera esprimere la propria soddisfazione per la visita del Sindaco di Roma on. Gianni Alemanno domani 11 dicembre nella capitale londinese.

Il viaggio dell’on. Alemanno è come un sunto dell’opera e del lavoro che sta svolgendo il governo del Presidente Berlusconi: l’attenzione a mantenere e sviluppare rapporti di amicizia e collaborazione a tutto campo ai vertici mondiali, come dimostrato dall’incontro con il Sindaco di Londra Boris Johnson; la sensibilità alle tematiche dell’energia e dell’ambiente, con un discorso sui progetti per rendere Roma una città sempre più verde ed ecosostenibile, al convegno su edilizia e ambiente presso l’Istituto di Cultura sulla via per Copenhagen; il desiderio di conoscere e riconoscere l’immenso contributo dato dalla comunità di cittadini e imprenditori Italiani in Gran Bretagna, con almeni due incontri nel pomeriggio e in serata; e lo slancio verso il futuro possibile, con la visita agli impianti delle Olimpiadi di Londra 2012.

Riteniamo che iniziative come quelle del sindaco di Roma, fattive e attive e efficaci, siano la migliore risposta alla distruttivita’ insita nelle manifestazioni contro il Presidente Berlusconi, prive di idee per il futuro e improntate a rimuovere senza ragione ogni speranza e ogni possibilità di progresso e riforma, e che hanno in ultima analisi l’unico lato positivo nel loro intrinseco ribadire la centralità del Governo Berlusconi e del PdL tutto.

Fra un impegno e l’altro, l’on. Alemanno troverà anche il tempo di farci una graditissima visita, alla Festa di Natale “Roma et Londinium: Capita Mundi” organizzata da noi grazie agli on. Guglielmo Picchi e Aldo Di Biagio presso il St Giles Hotel dalle 17 alle 20 sempre di domani venerdi’ 11 dicembre, cui parteciperà anche l’avv. Raffaele Fantetti.





FESTA DI NATALE 2009: “ROMA ET LONDINIUM: CAPITA MUNDI” CON IL SINDACO DI ROMA

10 12 2009

IL POPOLO DELLA LIBERTA’ DI LONDRA

INVITA PER VENERDI’ 11 DICEMBRE

DALLE 17 ALLE 20

AL ST. GILES HOTEL, BEDFORD AVENUE, WC1B

(NEI PRESSI DI TOTTENHAM COURT ROAD), DOVE SI SVOLGERA’

LA FESTA DI NATALE 2009: ROMA ET LONDINIUM: CAPITA MUNDI

Ospiti d’Onore:

IL SINDACO DI ROMA

ON. GIANNI ALEMANNO


ON. ALDO DI BIAGIO

Responsabile del settore Italiani Nel Mondo del PDL


ON. GUGLIELMO PICCHI

Eletto per il PDL nella Circoscrizione Europa


AVV. RAFFAELE FANTETTI

RSVP  (07787 145453)                                                 buffet e drinks; smart casual





Incontro in Ambasciata A Londra Per i Senatori Quagliariello E Casoli (PdL) il 17 Novembre

19 11 2009

I Senatori si sono dimostrati particolarmente interessati a comprendere sia i meccanismi interni della politica britannica, sia il modo in cui i mass-media locali si pongono da intermediari fra il Governo e l’opinione pubblica

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Dieci Domande, Molte Risposte – Resoconto Del Dibattito A Oxford

24 10 2009

Dieci domande, molte risposte
(resoconto del dibattito a Oxford – traduzione di Maurizio Morabito dell’originale in inglese di Ferdinando Giugliano)

Il convegno/dibattito sul caso de La Repubblica e sulla libertà di stampa in Italia [organizzato a Oxford il 21 ottobre 2009] ha generato considerevole attenzione e interessanti risposte.

Più di un centinaio di persone hanno partecipato al primo seminario organizzato dal Programma Axess nell’ambito del progetto “Il Giornalismo Italiano nell’Età di Silvio Berlusconi“. L’evento si è svolto nella Tayloriana Institutio a Oxford ed è stato organizzato in una collaborazione tra la rete di ricerca “Studi Italiani a Oxford” (ISO) e la Società Italiana dell’Università di Oxford.

La discussione, presieduta da John Lloyd, direttore del programma Axess, è stata iniziata dal Dr. Mark Donovan, libero docente (“Senior Lecturer”) in scienze politiche presso l’Università di Cardiff. Donovan ha delineato l’evoluzione della scena politica italiana nel corso degli ultimi quindici anni. In particolare, ha sottolineato come molti dei temi che caratterizzano l’atteggiamento degli italiani nei confronti del mondo politico, per esempio la loro scarsa fiducia nelle istituzioni, sono condivisi dai cittadini di molti altri Paesi europei. Al tempo stesso, però, Donovan ha anche sottolineato l’importanza di considerare l’Italia un Paese in transizione, cosa che lo rende molto diverso dal resto d’Europa.

Enrico Franceschini, corrispondente e capo dell’ufficio di Londra de La Repubblica, ha illustrato i motivi per cui il suo giornale ha posto domande al Primo Ministro sul suo recente comportamento. Ha inoltre detto di pensare che l’Italia è un Paese dove la libertà di stampa esiste, ma che al tempo stesso il controllo da parte del Primo Ministro sui mass-media che contano davvero (come la TV) è un problema serio, che rende l’Italia piuttosto simile alla Russia. Franceschini ha anche espresso alcune serie preoccupazioni riguardo i recenti attacchi mediatici contro coloro che hanno osato criticare Berlusconi, come il tentativo di “killeraggio” contro il giudice Mesiano.

Dopo questi due contributi, è stato il turno di Maurizio Morabito, addetto stampa della Costituente di Londra del partito di centro-destra “Popolo della Liberta’” (PdL). Morabito ha mostrato come i problemi della libertà di stampa in Italia siano certamente precedenti a Berlusconi. Uno sguardo più da vicino a quanto riportato dalla organizzazione Freedom House (che come noto ha declassato l’Italia a Paese in cui la stampa è solo parzialmente libera) mostra anche che il punteggio dell’Italia e’ solo marginalmente peggiorato durante l’era Berlusconi. Morabito ha inoltre affermato che le dieci domande de La Repubblica non sono innocenti e ha detto di pensare che le vere minacce alla libertà di stampa in Italia non riguardano Berlusconi, ma aspetti come l’influenza politica sulla RAI e le leggi sulla diffamazione.

Il professor Andrea Biondi, Segretario del Partito Democratico di Londra (PD), ha invitato a separare le diverse questioni relative a Berlusconi e a guardare ciascuna di esse singolarmente. Biondi ha riconosciuto che vi sia stata una grave mancanza da parte dell’Opposizione nel trattare il conflitto d’interessi di Berlusconi, ma ha anche sottolineato come ci dovrebbe essere un serio dibattito a livello europeo sulla questione del pluralismo in Italia.

Le presentazioni sono state seguite da un lungo dibattito, che ha fatto durare l’evento oltre due ore. Il Dottor David Hine, Docente di Politica presso l’Università di Oxford e membro del comitato direttivo ISO, ha sottolineato il fallimento dei giornalisti italiani, che non hanno permesso al pubblico italiano di capire l’importanza del ruolo di “arbitri” in una democrazia. Su questo punto si è detto d’accordoEnrico Franceschini.

Il Professor Federico Varese del Dipartimento di Criminologia ha paragonato la situazione italiana con quella russa, in particolare per quanto riguarda le angherie subite da persone che si oppongono al potere politico. Il Professor McLaughlin, Professore di italiano a Oxford e membro del comitato direttivo ISO, ha suscitato un lungo applauso quando ha chiesto perché Berlusconi non risponde alle dieci domande de La Repubblica. Maurizio Morabito ha confutato le critiche di Varese e sottolineato come Berlusconi non risponderà per il momente a La Repubblica visto che quel gesto sarebbe visto come un capitolare di fronte al nemico.

A seguire il dibattito, ci sono stati un ricevimento e una cena, tenuti nel famoso Christ Church di Oxford. In quella occasione, il Dr Hine ha dichiarato di pensare che uno dei fatti più interessanti a emergere dalla tavola rotonda sia stato il fatto che non esiste una soluzione facile al problema. Questo è certamente vero, ma continuiamo a sperare che i seminari come quello di ieri e quelli che si terranno in futuro, portino le persone un po’ più vicino a trovarne una.

(vedi anche “Straordinario Successo a Oxford per il Dibattito ‘Mezzi di Comunicazione e Democrazia in Italia’)





SCANDALI IN CAMPANIA: SOLIDARIETA’ AI CONNAZIONALI DEL PARTITO DEMOCRATICO DI LONDRA

23 10 2009

COMUNICATO STAMPA DEL PDL LONDRA: SCANDALI IN CAMPANIA: SOLIDARIETA’ AI CONNAZIONALI DEL PARTITO DEMOCRATICO DI LONDRA

Londra, 23 ottobre – La Costituente del Popolo della Liberta’ di Londra e in particolare il suo Coordinatore, il napoletano Vincenzo Zaccarini, desiderano esprimere, in assoluta serieta’ e senza la benche’ minima ironia, la propria solidarieta’ a soci e simpatizzanti del Partito Democratico della capitale inglese, in merito alle vicissitudini che satanno in questo momento affliggendo il regolare svolgimento delle “Primarie” del PD e in particolare in Campania, come sottolineato in un editoriale del 22 ottobre 2009 sul Corriere della Sera a firma di Angelo Panebianco.

In qualita’ di Italiani residenti all’estero riteniamo di avere tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica, una particolare sensibilita’ ogni qualvolta venga messa in discussione per motivi giudiziari la capacita’ di una intera classe politica, in questo caso quella campana di area Democratica, di saper resistere e addirittura vincere contro le piu’ retrive e violente e a volte anche omicide forze criminali e/o clienteliste. Come ricordato da Panebianco, si tratta in ultima analisi di un problema di ordine sociale, contro il quale riteniamo che l’Emigrazione tutta possa davvero dare il suo contributo, non disperdendosi in una pletora di accuse reciproche, ma anzi presentandosi unita e solidale in maniera completamente “bi-partisan”.

In Italia c’e’ bisogno di un’Opposizione sana, specialmente adesso che il lunghissimo cammino di scelta di un leader del PD si sta volgendo al termine. Vogliamo dunque appoggiare in pieno, qualora fosse anche intenzione dei connazionali del PD del Regno Unito, l’esclusione per motivi di forza maggiore della Campania dal computo dei risultati delle Primarie del PD del prossimo 25 ottobre.

Vincenzo Zaccarini e la Costituente del Popolo della Liberta’ di Londra





Straordinario Successo a Oxford per il Dibattito ‘Mezzi di Comunicazione e Democrazia in Italia’

22 10 2009

(originariamente apparso su ItaliaChiamaItalia)

Londra – Grandissima partecipazione di pubblico il pomeriggio del 21 ottobre a Oxford, nella sala del Taylorian Institute, per il convegno/dibattito “Mezzi di comunicazione e Democrazia in Italia – Quale Liberta’? E di chi? – Berlusconi e il caso delle dieci domande di Repubblica”.

Il convegno, organizzato dal Programma “Axess” su Giornalismo e Democrazia, ha visto la partecipazione del Prof. Mark Donovan, docente di Storia della Politica Italiana all’Universita’ di Cardiff; di Enrico Franceschini, corrispondente de La Repubblica da Londra; il Prof. Andrea Biondi, segretario della sezione PD di Londra; presente anche Maurizio Morabito, corrispondente da Londra di Italiachiamaitalia.com, in qualita’ di Addetto Stampa della Costituente del PdL sempre a Londra.

In un’atmosfera di dibattito via via piu’ acceso ma mai sopra le righe, il Prof. Donovan ha illustrato la situazione politica italiana in termini anche di liberta’ di stampa con dovizia di particolari e un equilibrio fra le due parti avverse davvero fuori dal comune. Dal canto suo Franceschini ha descritto qual e’ la posizione de La Repubblica, e come secondo lui seppur l’Italia non sia una dittatura, l’attivita’ politica di Berlusconi sia diventata un impedimento per tutti.

Morabito ha quindi sottolineato come il problema della liberta’ di espressione in Italia, anche secondo quanto riportato da studi internazionali come quello di Freedom House, precede e va ben al di la’ del conflitto di interessi di Silvio Berlusconi, e se c’e’ qualcosa da cambiare sono le leggi riguardanti la diffamazione a mezzo stampa e non solo, al momento troppo restrittive. Infine il Prof. Biondi ha sottolineato l’anomalia della situazione italiana, dove il potere politico e quello mediatico periodicamente coincidono.

E’ toccato quindi agli interventi dal pubblico, in una sala gremita ai limiti della capienza da decine di persone. Fra le domande piu’ interessanti, da segnalare quelle riguardo il perche’ il giornalismo italiano non si sia mai sviluppato come “terza forza” indipendente; e perche’ Berlusconi abbia una pessima reputazione all’estero. E fra i punti di maggiore contesa, il paragone fatto da alcuni fra l’Italia e la Russia, e il perche’ Berlusconi non abbia ancora risposto alle dieci domande di Repubblica (che poi in realta’ sono venti).

A conclusione della serata, l’Axess ha offerto la cena all’interno del prestigioso Christchurch College, in un’atmosfera sempre rilassata dove l’unico punto di assoluto disaccordo ha riguardato l’eventuale danno che il comportamento del Primo Ministro starebbe o non starebbe facendo alle Istituzioni della Repubblica.

Sulla base del successo della manifestazione, verranno quasi sicuramente organizzati ulteriori incontri su temi similari.